L’anno scorso, in concomitanza delle elezioni regionali, da questo blog era stato sollecitato un grande tavolo delle regioni del Sud per mettere a punto piani comuni di infrastrutture. Rimango dello stesso parere ma il “tavolo” meglio farlo una sola volta: per firmare l’accordo. I presidenti delle regioni meridionali e gli assessori diano indicazioni strategiche e poi formino una squadra di “sherpa”: tecnici e anche politici che studiano la fattibilità di tali strategie e i budget di supporto, attingendo ovviamente dai fondi europei e soprattutto dal piano Juncker.
La figura del cosiddetto sherpa è fondamentale per concretizzare i piani di sviluppo. Ieri, 31 maggio, a Bruxelles, Gianni Pittella vicepresidente del Parlamento Ue ha sollecitato le regioni meridionali a fare sistema per sfruttare al meglio i fondi europei. “C’è un dato allarmante – ha dichiarato ieri Pittella -. Su 51 progetti approvati nell’ambito del piano Juncker, 11 sono italiani, ma sono tutti del Nord. Questo gap lo dobbiamo assolutamente risolvere e questo è il senso della mia iniziativa”.
Quindi nominare tecnici/sherpa, mettere a punto la fattibilità e poi avviare finalmente questi progetti. E’ possibile? La domanda la giriamo ai presidenti delle regioni del Sud Italia.